«Φύσις κρύπτεσθαι φιλεῖ», recita un celebre frammento di Eraclito: «La natura ama nascondersi», nella sua traduzione più semplice. Ma se qualcosa ama nascondersi, l’atto del sottrarla o del suo stesso sottrarsi al suo nascondiglio, l’atto del disvelarla o del suo stesso disvelarsi non può essere la verità. Ciò che ama nascondersi, una volta deprivato di ciò che ama – appunto il restare nascosto –, non può più essere ciò che era quando era nascosto. Fuoriuscendo dal proprio nascondiglio, la natura che ama nascondersi si snatura: qualcosa di prezioso si perde nel momento stesso in cui viene trovato. Vi si deve allora rinunciare o c’è una possibilità di accedervi in qualche modo? E, più in generale, ciò che si nasconde è tale perché comporta un eccesso di dolore o una gioia anch’essa incontenibile? Si nasconde per un’assenza o per un eccesso di luce, anch’esso accecante come il buio? Infine, cosa deve essere disvelato e cosa deve restare nascosto, dato che c’è qualcosa che ama nascondersi? Se c’è un nascosto che deve restare tale, o non può fare altrimenti, qual è il miglior modo di rapportarsi a esso?
Queste e analoghe domande costituiscono l’orizzonte all’interno del quale – a distanze diverse dal centro di irradiazione del tema – si dispongono gli scritti di questo libro, ciascuno in un proprio, specifico modo: ciascuno suggerendo una peculiare chiave di lettura.
DATI BIBLIOGRAFICI
A cura di: Michele Abbate, Gian Paolo Cammarota, Claudia Lo Casto, Gabriele Pulli
Editore: Ledizioni
Pubblicato in: dicembre 2025
Formato: brossura, 118 p. – ePub – PDF IN OA
ISBN cartaceo: 9791256005949
ISBN ePub: 9791256005956
Prezzo cartaceo: 18,00 €
Prezzo ePub: 8,99 €

