Il volume riguarda il nodo politico, giuridico e culturale del riconoscimento e del diniego delle violenze di massa. Ma, invece di trattare la questione in generale, si concentra su una questione specifica, quella sorta a cavallo tra gli anni Ottanta e anni Novanta del secolo scorso, con anticipazioni riconoscibili già nel decennio precedenti e ricadute ancora più imponenti nei decenni successivi. Questo radicamento storico e politico è il tema della prima parte del libro. Che ruota attorno a due interrogativi strettamente associati tra loro. Intanto, e prima di tutto: che cosa può spiegare l’emergere di una nuova sensibilità per le “violenze di massa” (passate e presenti) a partire dagli anni Ottanta e Novanta del Novecento – ma con precedenti significativi e, probabilmente, decisivi già nel decennio precedente? E che cosa ha fatto sì che questa riscrittura della memoria del passato e questa crescente sensibilità alle violenze di massa del presente prendessero la forma caratteristica che hanno preso, strutturandosi attorno alle tre soggettività tipiche della vittima, del carnefice e del salvatore? La seconda parte del volume si rivolge, invece, ad alcuni casi storici di questa rielaborazione post-novecentesca del riconoscimento e del diniego delle violenze di massa, diversi tra loro non soltanto per collocazione storica ma anche per le modalità di ripensamento del passato.
DATI BIBLIOGRAFICI
A cura di: Alessandro Colombo
Editore: Milano University Press
Formato: brossura, 200 p.
Pubblicato in: luglio 2025
ISBN cartaceo: 9791255102892
Prezzo cartaceo: 20,00 €
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