Tra la fine della seconda guerra mondiale e il boom economico il cinema in Italia è al centro di numerose pratiche di negoziazione che vanno dalla tutela della morale al mantenimento dell’ordine pubblico; dalla necessità di sostenere economicamente un’industria in crisi allo sviluppo dei nuovi rapporti internazionali; dall’influenza del Vaticano alla creazione di alleanze politiche fragili.
Il libro ricostruisce in che modo la censura cinematografica si è posta come crocevia di tutte queste istanze. Attraverso lo studio dei fascicoli dell’archivio della censura, per lo più inediti, e degli atti parlamentari, si propone una lettura che cerca di affrancarsi dalla tradizionale interpretazione della censura come meccanismo meramente repressivo, per proporre invece un modello di cultura della negoziazione che è stato capace di guidare il Paese in una delle fasi più difficili della sua storia.
DATI BIBLIOGRAFICI
Autore: Angelo Pietro Desole
Editore: Milano University Press
Formato: brossura, 185 p.
Pubblicato in: settembre 2025
ISBN cartaceo: 9791255103233
Prezzo cartaceo: 18,00 €
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