La palese incapacitร delle istituzioni e delle strutture dellโUE, che non sono la conseguenza di โtroppa Europaโ ma al contrario di โtroppa poca Europaโ, aggrava la sua crisi interna di legittimitร , poichรฉ i cittadini e le cittadine domandano soluzioni che lโUE non รจ chiaramente in grado, o non vuole, fornire. Si accresce cosรฌ nellโopinione pubblica della maggior
parte dei paesi lโerosione del consenso democratico a favore dellโEuropa.
E tuttavia nei mesi a venire la situazione dellโUE puรฒ ulteriormente aggravarsi, poichรฉ fin da oggi รจ prevedibile che nellโarco del prossimo anno e mezzo due nuovi drammatici sviluppi si potranno aggiungere alla crisi: il referendum britannico sulla permanenza del Regno Unito nellโUE e le elezioni del parlamento spagnolo nel prossimo autunno che possono avere un esito simile a quello prodotto in Grecia. Certo, gli sviluppi possono andare anche nella direzione opposta: la Gran Bretagna puรฒ restare nellโUE e la Spagna puรฒ votare a favore dello status quo, oppure di un cambiamento piรน moderato di quanto sia accaduto in Grecia.
Se perรฒ partiamo molto realisticamente dallo scenario โpeggioreโ, come รจ doveroso fare, la seguente minacciosa prospettiva per il futuro dellโEuropa potrebbe diventare sempre piรน probabile: prima di tutto il Grexit (uscita della Grecia dallโarea dellโEuro), quindi il Brexit (uscita della Gran Bretagna dallโUE) โ la stessa esistenza dellโUE ne risulterebbe molto seriamente minacciata. Se si dovesse verificare lo โscenario peggioreโ si dovrร fare i conti, con unโaltissima probabilitร che rasenta la certezza, con una successiva valanga di ulteriori uscite dallโUE.
Sessantโanni di successi nella storia dellโintegrazione europea, vale a dire lโintero progetto di unificazione, potrebbero cosรฌ venir messi in discussione e infrangersi. In un caso di questo genere, tutte le forze euroscettiche e nazionaliste reclamerebbero, in occasione delle elezioni, e con crescente prospettiva di successo, lโuscita del proprio paese dallโUE se non addirittura la distruzione dellโUnione stessa.
Come ho detto, non รจ inevitabile che ciรฒ avvenga, tuttavia, attualmente, รจ realistico assumere che ciรฒ possa accadere! La combinazione di Grexit e Brexit e le conseguenze fatali che potrebbero avere per la stabilitร non solo dellโeurogruppo ma dellโintera costruzione dellโUE, costituiscono oggi il pericolo maggiore che minaccia lโEuropa.
Questa crisi interna dellโEuropa si sviluppa oltretutto in un contesto geopolitico minaccioso e instabile che puรฒ, anche se non necessariamente deve,mettere a repentaglio la coerenza interna degli stati membri dellโUE. Proprio la Russia, infatti, cerca di perseguire attivamente una politica per spaccare lโUE, nel momento in cui adotta unโesplicita strategia anti-europea ed anti-occidentale, rafforzando e coalizzando tutte le forze nazionaliste ed euroscettiche allโinterno dellโEuropa.
Per evitare un tale scenario, estremamente pericoloso per lโesistenza dellโUE, รจ necessario prima di tutto trovare una soluzione strategica per la crisi greca. La Grecia ha bisogno in tempi molto brevi di soldi e di riforme per restare allโinterno dellโEurozona e dellโUE.
Nรฉ Atene, nรฉ Bruxelles e neppure Berlino possono permettersi la bancarotta dello stato greco, che resterebbe peraltro fino a prova contraria paese membro dellโUE. La prosecuzione della partita di poker tra Atene e la Troika non puรฒ che risolversi a danno di tutti i giocatori e soprattutto dellโEuropa e alla fine non potrebbe trovare altra soluzione, se lโEuropa non vuole infrangersi sugli scogli, di un nuovo bail out della Grecia da parte dellโEurozona.
Se si riuscisse ad impedire effettivamente lโuscita della Grecia dallโEuro, cioรจ il Grexit, obiettivo questo chiaramente prioritario dal punto di vista europeo, la sfida del Brexit assumerebbe significati assai meno drammatici. In questo caso, i rischi tra Londra e Bruxelles risulterebbero piรน equamente ripartiti, anzi, sarebbero addirittura piรน seri per il primo ministro britannico, David Cameron, poichรฉ con ogni probabilitร la Scozia non accetterebbe lโuscita dallโUE e quindi ciรฒ comporterebbe anche la fine del Regno Unito, esito tuttโaltro che desiderabile. Cameron dovrebbe pertanto di fatto affrontare un doppio referendum nel quale si deciderebbe non solo dellโappartenenza del Regno Unito allโUE, ma di nuovo anche della continuazione dellโunione tra Inghilterra e Scozia.
Peraltro, lโUE dovrebbe opportunamente mostrarsi flessibile nelle trattative con Londra, se non sono in gioco i principi fondamentali dellโUnione, ma soltanto la questione di ulteriori diritti britannici di opting out nel quadro dei futuri rapporti tra unโUE sempre piรน allargata e rafforzata, soprattutto in riferimento allโunione monetaria, e il Regno Unito.
Se oltre a ciรฒ lโEuropa fosse in grado di difendersi, con compattezza e determinazione nei confronti di una Russia espansiva, anzi, se addirittura fosse in grado di rafforzare la propria determinazione, ciรฒ vorrebbe dire che lโEuropa sarebbe riuscita a superare la prima seria crisi della sua esistenza e potrebbe uscire vincitrice da questa sfida. Altrimenti, si potrebbe verificare esattamente il contrario e ci si deve augurare che lโEuropa sia capace di risparmiarsi questo esito.
Quando questo libro apparirร in lingua italiana il futuro sarร costellato da giorni, settimane e mesi decisivi per il progetto europeo.
Speriamo che possa avverarsi per lโEuropa lโesito piรน ottimistico !
Berlino, giugno 2015