La collana si pone come obiettivo quello di produrre narrazioni basate su fatti attuali con un focus particolare su progresso tecnologico e digitale e sulle loro diverse implicazioni.
Il nome Quant ha un significato duplice.
Da una parte la tecnologia e il digitale intesi come strumenti medianti i quali interagiamo con il mondo e tra noi, nella realtà di tutti i giorni e nella vita pratica (scolastica, lavorativa, personale, sociale).
Il significato letterale della parola Quant è “analista quantitativo” e si usa nel gergo finanziario per indicare algoritmi e sistemi matematici complessi. Quant quindi rappresenta il possibilismo che ci permette di agire, trovare soluzioni e creare linguaggi e forme nuove. Dall’altra parte le implicazioni di questo possibilismo e la rivelazione della realtà tecnologica e digitale che ci circonda fatta di cambiamenti continui e di una costante accelerazione e crescita.
Quant è un personaggio ne L’Età dell’Ansia (1948) di W. H Auden, poeta e scrittore britannico. Il Quant di Auden si specchia di fronte al vetro di un bar di New York e riflette sulla doppia identità dell’uomo nell’era moderna. Oggi più che mai questa riflessione può rinnovarsi di nuove sfumature e significati.
A prescindere da connotazioni positive o negative, Quant quindi è inteso come nuovo Giano bifronte che vive nel cambiamento, lo riconosce e guarda al presente e al futuro, in superficie e in profondità, dentro e fuori di sé.

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