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marzo, mese di e-book sulla scuola e le tecnologie

cover_libroQuasi in contemporanea con il mio saggio breve – e senza che gli autori dei due testiย sapessero nulla l’uno degli altri – รจ uscito un altro ebook dedicato alla scuola e che affronta anche la questione delle tecnologie: il titolo รจ
Teste e colli. Lโ€™ebook sulla #BuonaScuola,ย un’iniziativa diย Il lavoro culturaleย e curato ottimamente da Marco Ambra. Se volete saperne di piรน, andate alla pagina linkata e, soprattutto, scaricatelo e leggetelo quanto prima: giustamente eFFe su Medium parla di due libri che “dovrebbero parlarsi” e sicuramente c’รจ piรน di un’affinitร  elettiva tra me e chi ha realizzato e curato questo lavoro a piรน voci e piรน registri (si va dalla trattazione saggistica all’intervista, dalla narrazione alla testimonianza), tanto che, leggendolo, mi sono convinto che la cosa migliore per iteste-e-colli_cover-e1426062008435l lettore sarebbe integrare e completare ciรฒ che io affronto in maniera necessariamente sintetica leggendo Teste e colli e viceversa.

Faccio solo alcuni esempi concreti: laddove inย Il digitale e la scuola italiana parlo di sistema scolastico che non puรฒ e non deve trascurare la presenza delle tecnologie nella vita quotidiana come nuovi strumenti di ricerca, di condivisione e di veicolazione di contenuti, Marco Ambra nel primo saggio diย Teste e colliย dice: “Siamo di fronte a un mutamento nella relazione strumentale con i dispositivi digitali per l’accesso alle informazioni, con ragioni che sono culturali e socioeconomiche”; oppure Gerolamo De Michele, sempre nella prima parte dell’ebook, afferma che “il sistema scolastico, e piรน in generale quello degli apprendimenti, non ha bisogno tanto di un elenco di materie e di argomenti, quanto di una riflessione sugli strumenti con cui si agisce e si interagisce nel campo dell’apprendimento” e nel mio ebook, a mia volta, scrivo: “non si tratta di una contrapposizione tra libro cartaceo o digitale, bensรฌ di riorganizzazione dei contenuti in funzione di un ripensamento generale della funzione e delle finalitร  della scuola”.

Ma inย molti altri passi รจ evidente che i due testi si fanno eco l’un l’altro: sia quando si parla degli spazi dell’apprendimento, sia della necessitร  di modellare una pedagogia improntata all’interazione e al costruttivismo, “mettendo al centro non i contenuti, ma ciรฒ a cui i contenuti alludono” per una “didattica orizzontale, dialogante, interattiva” (Teste e colli). Allo stesso modo l’assunto principale del mio saggio รจ proprio questo: al di lร  o anche escludendo l’utilizzo in classe delle tecnologie, la scuola non puรฒ perรฒ esimersi dal considerare le nuove modalitร  e le nuove dinamiche attraverso cui si interagisce nel web e deveย perciรฒ contribuire a formare negli studenti la capacitร  di districarsi nel flusso ininterrotto di informazioni e dati in cui naviga quotidianamente per trarneย un senso e una coerenza di significato e approdare poi a una conoscenza che abbia valore.
A questo proposito mi ha colpito molto l’immagine del web che viene data inย Teste e colli: “una gigantesca, infinita discarica, all’interno della quale รจ possibile, sappiamo con certezza, poter trovare gioielli, ma con non poca fatica, sopportando fastidi e perdite di tempo”.
Ma come distinguere i gioielli dal resto, come trovarli senza troppi fastidi e perdite di tempo, con quali ausili poter indagare? Questo, affermo nel saggio, dovrร  essere il compito precipuo nella scuola al tempo del web 2.0: dare agli studenti gli strumenti e le strategie di ricerca adatti a non accontentarsi della prima voce trovata su Google, ma capire cosa, nel flusso della Rete รจ segnale e cosa รจ rumore. Perchรฉ quel link รจ il piรน cliccato? Chi lo ha condiviso? Su quali basi si puรฒ valutare l’autorevolezza di una condivisioneย oย di un utente? Di un articolo o di un post?

Siamo forse entro i margini del secondo livello di certificazione di cui parlaย Teemu Arinaย e che prende in considerazione ciรฒ che facciamo, se ha valore anche per gli altri o non offre nessun apporto (e quindi non viene “linkato” o “retwittatto” o “embeddato” altrove), ma siamo comunque all’interno di un nuovo modo di ricercare, condividere e fornire informazioni che non puรฒ essere ignorato dalla scuola e chi ci lavora.

cover_800_600Per concludere, vorrei parlare di un altro ebook sulla scuola, anch’essoย uscito in questo periodo, ma di taglio diverso: รจ infatti un manualeย pratico il cui temaย รจ chiaro sin dal titolo: Google Drive e la didattica, un interessante esempio di ebook partecipato all’internoย di un progetto piรน ampio, quelย Laboratorio di Tecnologie Audiovisiveย del professor Roberto Maragliano autore, tra l’altro, di Adottare l’elearning a scuola, che รจ uno dei testi di cui parlo nel mio saggio breve.

Il cerchioย si chiude, quindi, ma il discorso su scuola, tecnologie e la necessitร  di nuove strategie didattiche sicuramente รจ destinato a durare ancora a lungo.ย E questo blog รจ qui apposta.

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